Brano: [...]quelle di altri paesi. Provenienti dalla vicina Svizzera, dirigenti comunisti stranieri avevano incontri a Brunate, a Cernobbio, a Tavernola e a Como con quelli di Milano. Riunioni a carattere nazionale si svolsero sui monti del Comasco: nel 1926, a Monte Piatto, si tenne il congresso nazionale del Soccorso Rosso (v.) ; alla Capanna Mara, sopra Erba, ebbero luogo diverse riunioni, a una delle quali partecipò anche Antonio Gramsci; nei pressi dei Corni di Canzo, nell'aprile 1926, morì Giacinto Menotti Serrati (v.), mentre si recava a una riunione del Comitato centrale del Partito comunista. I valichi alpini della provincia furono sovente utilizzati nei due sensi, per l’espatrio di perseguitati politici e per il rientro dei dirigenti clandestini.

Le leggi eccezionali del 1926 fecero diminuire l’attività degli antifascisti comaschi, ma non riuscirono a stroncarla. I legami con le organizzazioni clandestine erano mantenuti particolarmente dai lavoratori pendolari che si recavano a Milano. Numerosi gli arresti: tra gli altri, quello di Battista Tetta[...]

[...]aesi limitrofi. Uno degli oratori (l’avvocato Perretta) incitò la popolazione a impossessarsi delle armi giacenti in Prefettura e nel Distretto militare per costituire la Guardia nazionale e prepararsi alla lotta armata.

Nei giorni successivi affluirono sulle montagne de! Comasco e del Lecchese numerosi sbandati che, spontaneamente, diedero vita alle prime bande armate a Gravedona,

Domaso, Porlezza, in vai d’Intelvi, al Pian del Tivano, ai Corni di Canzo, a Canzo, Pontelambro, Erba, Zelbio, Pognana, Mariano Comense, e ancora al Piano dei Resinelli, al Campo dei Boi, al Pi^zo d’Erna, sotto le Grigne, in vai Varrone, sopra Premana, sul Monte Legnone, in Valsassiria e sopra Introbio.

I gruppi di soldati sbandati, che con militari alleati fuggiti dai campi di prigionia si erano inizialmente raccolti soltanto per sottrarsi al conflitto e con la speranza di poter riparare in Svizzera, furono ben presto raggiunti da operai e studenti, inviati dai partiti politici locali e da Milano, che li esortarono a dar vita a formazioni di combattimento. A Po[...]

Brano: [...]piegamento su posizioni più sicure. Altri tre gruppi, tra cui si trovavano ex prigionieri di guerra slavi e inglesi, erano dislocati, dal novembre 1943, a San Miro al Monte.

Vi furono parecchi rastrellamenti da parte delle Brigate nere, delle SS italiane e tedesche accantonate presso il convalescenziario di Asso. Nel novembre 1943, in seguito all’uccisione di un fascista al Ponte Oltolina da parte del gruppo partigiano Remo Sordo, operante ai Corni di Canzo, rappresaglie nei confronti degli abitanti del paese furono evitate per l’intervento del clero locale.

Il 14.12.1943, alle ore 19, due partigiani introdottisi nel centralino del telefono pubblico lo distrussero in pochi istanti e, nella nottata, con altri compagni accerchiarono il presidio fascista ferendo tre militi. Il mattino seguente i fascisti bloccarono la Stazione ferroviaria di Canzo e fermarono 55 passeggeri, trattenendone poi 18.

La Brigata partigiana della Vallassina faceva parte della formazione “Cecchi”, comandata da Giacomo Oleotti e costituita da elementi di varia ispiraz[...]